Cianèl n°5.. da "ciana".. che in toscano significa pettegolezzo..cucire il vestitino addosso alla gente insomma!
avete presente le signore con le sedie davanti all'uscio di casa che parlano parlano guardano e riparlano..
ecco QUI da oggi "la si fà questo di mestiere"!!!

lunedì 16 aprile 2012

oggi non mi sopporto neppure io

...oggi non mi sopporto neppure io...


dicono siano periodi.. che poi passano..mhaaaa


per il momento sono immersa nei ricordi.. guardo e riguardo le milioni di fotografie che mi porto sempre appresso sull'Iphone.. e fantastico di essere ancora lì..
nella mia amata Spagna..con la macchina fotografica al collo ed il sorriso stampato in faccia

o magari..sul  Millennium Bridge.. in una giornata meno uggiosa del solito..

o a Brookling ad ammirare lo skyline di NY


o sorseggiando un caffè a Oporto


o perchè no.. con uno spritz in mano fronte mare sul litorale toscano


sogno ad occhi aperti e cuore strizzato da questa primavera che è un autunno mancato... 


e niente.. 


...oggi non mi sopporto neppure io...

lunedì 5 marzo 2012

inno al mangiar bene a bere ancora meglio

Questo vuol essere un inno al mangiar bene e al bere ancora meglio.. quindi se siete a dieta,non mangiate pesce o peggio ancora siete astemi …lassate perdè..non è robba per voi! tutto ebbe inizio con una gran botta di… fortuna: perché prenotare in questo minuscolo angolino di paradiso, a due passi dal lungomare di Viareggio , incastrato tra palazzi anni 70  malcelato dietro un'insegna sgangherata  sembra essere praticamente impossibile… se telefonate per prenotare un tavolo vi rimandano direttamente e senza tanti giri di parole a… mmm… controlliamo l'agenda… PRIMAVERA 2013.. Ma (e questa è una dritta di tutto rispetto-sappiatelo e glorificatemi negli anni a venire) provate e risentirli di giovedì o venerdì..dopo il loro classico giro di telefonate per conferma prenotazioni e siete molto ma molto fortunati e unti dal signore.. potrebbe essereglisi liberato improvvisamente un tavolo (avvenimento non sì tanto raro visto le riserve prese con così laaaaaaaaaaaaaaaaaaaargo anticipo)..ebbene ...così è andata anche per noi ..e ci siamo ritrovati catapultati in questo piccolo mondo antico, fatto di pochi tavoli, 30 posti a sedere, 10 mini antipasti a testa, due assaggi di primi, un secondo a scelta tra pescato del giorno o frittura, vino di qualità - un trentino per l'antipasto ed uno della bassa toscana per i piatti- , dolcetti vari, passito, acqua e caffè..per l'onestissima cifra di...(rullo di tamburi) 35€ a testa! Ebbene signori, posso dichiarare senza fasi timori che a Gli amici del gusto non manca proprio niente per essere annoverato uno dei migliori ristoranti di pesce provati sino ad oggi.. e per tutta sicurezza (o come si dice dalle mie parti – per non saper né leggere né scrivere)..abbiamo ri-prenotato il nostro posticino in paradiso per … aprile 2013!... …non mancherà certo il tempo per farsi venire l’acquolina in bocca…   Ps: se come noi capitate a Viareggio durante il periodo del Carnevale, non fatevi mancare una passeggiata tra i carri e le maschere.. ne vedrete delle belle e ne resterete quantomeno "travolti". Pps: Gli amici del Gusto Via Cavallotti 45, Viareggio, LU 55049

giovedì 1 marzo 2012

E' arrivato il giorno

Poche “cose/persone/circostanze” riescono a farmi imbufalire più di una conversazione con l’Assicuratore; L’Assicuratore è quella entità cosmica che si materializza una volta l’anno in corrispondenza di determinati fattori spazio-temporali e particolari connessioni planetarie e che riesce ad ogni sua sporadica ma fatale apparizione a farti incazzare quanto una biscia albina sotto il sole del sahara a mezzogiorno…. “E’ arrivato il giorno (di pagare l’assicurazione)” Atto I Driiiinnnn. - Buongiorno, sono Cianeln5…A breve scadrà la mia polizza assicurativa..vorrei gentilmente il preventivo per il rinnovo…. - ehmm …si lo abbiamo qui…attenda - attendo grazie - si.. eccoci… questo no, questo no, questo si..ecco -dica - si… sono 886€ - silenzio - signora? - silenzio - È ancora li? - silenzio - è caduta la linea? - no…si … cioè cadrà a breve… prima però mi dia il numero di cellulare del tizio a cui consegnerò il rene…cioè il pizzo..si insomma l’assegno, grazie - si…è 338…345…. -Tu tu tu tu tu …   “E’ arrivato il giorno (di pagare l’assicurazione)” Atto II   Driiiiiiiiiinnnnn - Paolo, ricevitore di reni, pizzi, assegni,  buongiorno sono Cianèln5… ho chiamato la sede per il rinnovo dell’assicurazione - Ah…si - Mi hanno detto 886€ 886 886 886, capito? 886 - Ah si, - Ah si un par di zifoli impanati e fritti - Ah no - Ecco 886 - Noooo…ma ti richiamo  io la prossima settimana ci sarà certamente un errore - 886, cioè 886 euriiiii…. 8 8 6  - 443 x2 – praticamente 1000-114… - Ok ti richiamo io…. - Tu tu tu tu tu tu   “E’ arrivato il giorno (di pagare l’assicurazione)” Atto III   Sono sola…col mio dolore… ed un preventivo da 886€… E’ arrivato il giorno…sì… (di vendere la macchina)

venerdì 10 febbraio 2012

L'amore ai tempi della neve

TI AMO…. Anche se a causa della neve saremo costretti a restare lontani… per giorni…mesi… anni… Tu in città con gli spalaneve del renzi… ed io in periferia.. sotto metri di candida neve… sola… a guardare i fiocchi che scendono da dietro una finestra…   TI AMO… Anche se per colpa del gelo saremo costretti a restare lontani… per giorni…mesi… anni… Tu in città con gli spargisale del renzi…ed io in periferia sommersa dal ghiaccio a rischiare la scivolata della vita su una lastra di acqua congelata…   TI AMO… Ma se veramente per colpa del gelo saremo costretti a restare lontani… per giorni…mesi… anni… Temo che ti preferirò un alpino…o un asky…o un istruttore di sci… Non me ne avere…     TI AMO  

mercoledì 7 dicembre 2011

#LEAVEAMESSAGE!

Perche' e' un'idea spassosa, perche lei e' una delle mie blogger preferite, perche' c'e' bisogno di sorridere e di farlo tutti insieme... E allora fatelo con me!

giovedì 6 ottobre 2011

Per me, per voi, per tutto il mondo

"Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l’occasione in cui mi sono di più avvicinato ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie. La prima storia parla di “unire i puntini”. Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso? Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”. La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università. Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti. Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio: il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’, e trovavo ciò affascinante. Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini’e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo. Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete… questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita. La mia seconda storia parla di amore e di perdita. Fui molto fortunato – ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione – il Macintosh – un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni… quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona – che pensavamo fosse di grande talento – per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più, e tutto questo fu devastante. Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare. Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme. Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente’ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi. La mia terza storia parla della morte. Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatrè anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa. Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore. Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’. Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene. Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale: Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio’e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità. Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali. Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi. Siate affamati. Siate folli.

domenica 25 settembre 2011

New York New York

New York è la città delle contraddizioni: del caldo tropicale sulle pensiline della metropolitana e del freddo glaciale dell’aria condizionata dentro i vagoni, dei grattacieli altissimi e splendenti del financial district e delle tipiche villette a tre piani in mattoni rossi: le brownstones del Greenwich Village, delle lunghe limousine nere che faticano a svoltare nei vicoli della city e degli homeless che trovano rifugio sulle panchine di central park, New York è la città delle certezze: se sei giovane, capace e rampante Manhattan ti saprà ricompensare, è la patria della meritocrazia, delle oppotunità, delle occasioni e degli incontri, New York è la città dei sogni: ti fa camminare col naso all’insù, e girare la testa, ti seduce con le sue mille luci ed i mille appuntamenti da mettere in agenda, ti attrae con l’arte, ti conquista col cibo, ti lusinga con lo shopping, finchè non le cadi ai piedi adorante e cieco come tutti gli innamorati ...questo e' un vecchio post, recuperato dal vecchio blog, un ricordo a cui tengo troppo per lasciarlo sotto la polvere di un blog ormai chiuso...